Descrizione

HACKBOX / HACKCHAIN Non vedenti, designer e maker per rendere tangibili le informazioni 2018-03-14T17:24:12+00:00

Project Description

HackBox / HackChain: non vedenti, designer e maker per rendere tangibili le informazioni

Maker, designer e persone affette da disabilità provenienti da ogni parte d’Italia; e ancora carta, pennarelli, colla a caldo, stampanti 3D, una grande azienda e un mese di tempo. Ecco alcuni degli elementi che hanno dato vita ad Hackability@Barilla, un progetto di open innovation per co-progettare packaging e nuovi strumenti da cucina.
Nello specifico, il team dell’Innovation Design Lab ha lavorato con Antonio, Angela e Giorgia, persone non vedenti, capaci a leggere il braille, persone che quotidianamente utilizzano supporti digitali siano essi computer, smartphone, GPS, ecc., persone che amano il gusto della buona cucina e che si appoggiano al servizio e-commerce della GDO per fare la spesa.
Grazie ad un approccio di tipo investigativo al problema, parlando direttamente con l’utenza di riferimento, ci si è resi conto dell’effettiva e quasi totale mancanza di accessibilità alle informazioni, mancanza che ci ha permesso di delineare esigenze ben specifiche sin dall’inizio del lavoro: riconoscibilità immediata, accessibilità alle informazioni, autonomia di scelta per riscoprire il gusto della buona cucina.
La strategia progettuale ha preso quindi due strade: una a livello di prodotto e l’altra di servizio. Nel primo caso è nato HackBox, un packaging che nasce con l’obiettivo di rispondere all’esigenza di riconoscere facilmente e velocemente la tipologia di pasta e il relativo tempo di cottura, senza dover aprire tutte le scatole e dover infilare la mano all’interno, o mangiare qualcosa di cui non si aveva voglia solo perchè ormai aperto. Attraverso vari tentativi con rilievi, posizionamenti, unitamente alla scelta delle informazioni e all’effettiva fattibilità, si è intervenuti direttamente sulla classica BlueBox Barilla. Il prototipo è stato realizzato grazie alla creazione di una fustella ad hoc con i dovuti bassorilievi; nello specifico sul fronte è stato posto in rilievo il logo Barilla seguito dalla tipologia di pasta contenuta, scritto in braille, mentre sul lato della confezione si è deciso di posizionare in rilievo il disegno della tipologia di pasta aggiungendo anche il tempo di cottura. Provocatoriamente si è deciso di omettere la stampa a colori, lasciando il packaging totalmente bianco.
Con il secondo progetto, HackChain, si è voluto invece andare ad intervenire sul servizio della spesa online presso le GDO, rendendo disponibili le informazioni di base direttamente sui prodotti acquistati, informazioni al momento non reperibili dagli utenti in modo autonomo. Il progetto vede l’utilizzo della stampante Braille Helper che, tramite l’apposito software, abilita un servizio di etichettatura braille. Scansionando il codice a barre di un articolo (atto che viene normalmente svolto durante l’acquisto online da un operatore), unitamente alla possibilità di scaricare informazioni inerenti il suddetto da un repository online, è possibile attivare la stampa di schedature o etichette facilmente applicabili sui prodotti prima della consegna a domicilio. Tale processo, infine, è reso possibile grazie al basso costo e alla possibilità di auto-costruirsi la stampante braille. I punti vendita potrebbero, infatti, facilmente fornirsene in prima persona o rivolgersi ai FabLab di zona.

Hackability@Barilla è un progetto a cui hanno preso parte Davide Arcoraci, Giacomo Canali, Gabriele Ermacora, Andrea Gaiardo, Martina Leonardi, Antonio Lupo Pasini, Giorgia Mattalia, Flavio Montagner, Chiara Remondino, Ludovico Russo e Angela Tosi realizzato in collaborazione con Hackability e Barilla. Un ringraziamento particolare a Marco Mercurio, Fabio Piana, Enrico Tarruggia e Annamaria Villetti dell’Istituto Istruzione Superiore Rita Levi Montalcini.

made w/ in:

Corso Luigi Settembrini, 178
10135 Torino (TO)

quick contact:

Tel: +39 011 090 8866
idlab@polito.it

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